Fu il primo successo cristiano contro gli invasori arabi e segnò il punto d'inizio della Reconquista della penisola iberica. Narra la leggenda che la vittoria, oltre che dalla perizia dei cavalieri e dalla migliore conoscenza del territorio, fu propiziata dall'essersi Pelayo affidato alla Santa Vergine. Oggi la grotta in cui la Madonna apparve a Pelayo è un frequentatissimo santuario, accanto al quale è sepolto l'eroico re delle Asturie. Come ebbe a dire S.S. Giovanni Paolo II, durante l'udienza generale del 23 agosto 1989:Covadonga: la pietra della identità nazionale cattolica.
(...) Proprio in questa parte della Spagna, le Asturie, fu iniziata l’opera della liberazione del Paese dall’occupazione araba. Ed essa fu al tempo stesso la lotta per la difesa dei valori cristiani. Ciò ha avuto luogo nel secolo VIII con don Pelayo. Difendendosi dagli invasori e riconquistando la propria terra nella penisola iberica, gli avi della Spagna attuale posero insieme, in un certo senso, una pietra angolare della loro identità nazionale e cristiana (cattolica). Il santuario della Madonna di Covadonga è intimamente collegato a tutto questo importante processo e resta quale culla della Spagna cristiana e simbolo della sua identità nazionale
PREGHIERA DI GIOVANNI PAOLO II DAVANTI ALLA «SANTINA» NELLA SANTA GROTTA DI COVADONGA
Covadonga (Asturie - Spagna) - Lunedì, 21 agosto 1989

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