lunedì 27 agosto 2007

GIORGIO CASTRIOTA SKANDERBEG

Eroe albanese (1405-1468). Consegnato, come ostaggio, agli ottomani, fu educato alla corte del sultano Murad II, dove eccelse per le straordinarie doti di combattente, tanto da ricevere il soprannome di Skanderbeg (ovvero Principe Alessandro). Venuto a conoscenza delle menzogne e delle violenze del sultano, abbandonò l'esercito turco insieme a 300 fedelissimi cavalieri. Ribattezzatosi, iniziò una più che ventennale resistenza cattolica in terra albanese contro l'invasore islamico. Riportò un'incredibile serie di vittorie contro i conquistatori di Bisanzio, restando in pratica l'unico baluardo cristiano nei balcani. Fu molto sostenuto dai Papi, in particolare Eugenio IV, che gli conferì il titolo di "Athleta Christi". La sua morte segnò la fine dell'Albania, riconquistata palmo a palmo dagli ottomani. I reduci cristiani fuggirono in Italia dando luogo alle comunità ancora presenti nel nostro paese.



Skanderbeg Platz a Tirana

venerdì 24 agosto 2007

DON PELAYO RE DELLE ASTURIE

Re visigoto, morto nel 737. Ritiratosi, con 300 fidati cavalieri, sulle montagne delle Asturie per sottrarsi alle angherie del governatore nominato dal califfo, organizzò un piccolo esercito. Nonostante l'esiguità delle forze riuscì a sconfiggere i mori nel 722, a Covadonga.Fu il primo successo cristiano contro gli invasori arabi e segnò il punto d'inizio della Reconquista della penisola iberica. Narra la leggenda che la vittoria, oltre che dalla perizia dei cavalieri e dalla migliore conoscenza del territorio, fu propiziata dall'essersi Pelayo affidato alla Santa Vergine. Oggi la grotta in cui la Madonna apparve a Pelayo è un frequentatissimo santuario, accanto al quale è sepolto l'eroico re delle Asturie. Come ebbe a dire S.S. Giovanni Paolo II, durante l'udienza generale del 23 agosto 1989:

Covadonga: la pietra della identità nazionale cattolica

(...) Proprio in questa parte della Spagna, le Asturie, fu iniziata l’opera della liberazione del Paese dall’occupazione araba. Ed essa fu al tempo stesso la lotta per la difesa dei valori cristiani. Ciò ha avuto luogo nel secolo VIII con don Pelayo. Difendendosi dagli invasori e riconquistando la propria terra nella penisola iberica, gli avi della Spagna attuale posero insieme, in un certo senso, una pietra angolare della loro identità nazionale e cristiana (cattolica). Il santuario della Madonna di Covadonga è intimamente collegato a tutto questo importante processo e resta quale culla della Spagna cristiana e simbolo della sua identità nazionale
.

PREGHIERA DI GIOVANNI PAOLO II DAVANTI ALLA «SANTINA» NELLA SANTA GROTTA DI COVADONGA
Covadonga (Asturie - Spagna) - Lunedì, 21 agosto 1989